Dj e produttore di musica latino americana, Fabrizio Zoro si racconta.
Andrea Palumbo |
Oggi siamo davvero emozionati, abbiamo avuto il piacere di intervistare Fabrizio Zoro, dj e produttore discografico che grazie alla sua musica, ci fa scatenare nelle sale da ballo con i migliori brani latino americani.
Questa mattina lo abbiamo incontrato presso il suo studio di Milano, dove ci ha accolto per poi raccontarsi ai nostri microfoni.
Ormai è risaputo,il dj è l'anima della festa, cosi senza indugi abbiamo voluto intervistare proprio lui, che col suo carisma ha saputo intrattenere e allietare le nostre serate a suon di salsa e bachata.
Appena arrivati eravamo un po' disorientati in mezzo a tanti schermi,mixer e strumenti musicali, ma Fabrizio con la sua dote di intrattenitore ci ha messo subito a nostro agio, iniziando a farci fare un breve tour del suo studio spiegandoci, tra una battuta e l'altra, come avviene la magia della musica, un percorso fatto di creatività e tante prove.
Come mai questa passione per la professione del Dj?
"Da ragazzino andavo sempre ad ascoltare nei locali house music,mi piaceva a tal punto che, questo mi portava a girare le discoteche di tutta italia, pur di ascoltare i migliori dj che suonavano.
Ricordo ad esempio quando andavo fino a Rimini anche solo per ascoltare Tony Humpries, volevo ascoltare sempre quelli giusti.
La figura da dj mi ha sempre affascinato, era una figura importante"
Come ti sei avvicinato alla musica e alla cultura Latino Americana?
"Da ragazzo ero fidanzato con una ballerina di Danze Standard, lei girava molto per via delle competizioni e quando capitava di andare a Londra, terminata una gara, il giorno seguente lei dava lezioni di danze Standard e danze caraibiche in una scuola di ballo, cosi seguendola per amore e, non sapendo ballare, l'unica alternativa era sbirciare da dietro il muretto"
Poi ridendo si confessa: "inizialmente arrivando dall'house music la musica latina non mi piaceva affatto! quindi non era affatto facile! Poi invece, mi sono ritrovato da un giorno all'altro a ballare salsa e bachata, mentre lei, ha lasciato il mondo del ballo e si è data all'house music.
Come è nata la tua carriera da Dj?
"Nel 2002 iniziai acquistando in leasing la mia prima consolle e qualche disco, ai tempi avevo pochi soldini, quindi pur di iniziare dovevo trovare un compromesso. Uno dei miei primi talent scout fu Sergio, che mi inseri' subito nel giro giusto,iniziai a suonare nei migliori locali della Lombardia, tra cui il Magriffe per primo, poi il Picasso e l' Harley di Varese"
Quest'ultimo lo ricorda con una nota di tristezza dato che è stato demolito.
"Li è stata fatta la storia della musica latina, soprattutto nella zona varesina, ai tempi c'erano moltissimi locali: verao latino, discovery, la gatta, la baia del sol e tanti altri..aimè la maggior parte oramai scomparsi.
Iniziai a lavorare all'Harley il giovedi sera, fu dura inizialmente, poca gente, ma poi fu subito amore..la gente iniziò ad arrivare ed il divertimento era assicurato. Posso dire d'aver ottenuto li la mia formazione, grazie a quel locale sono quello che sono oggi: presentatore, dj e intrattenitore, grazie al proprietario che mi lasciava carta bianca ho avuto modo di provare e sperimentare..e i risultati si sono visti!
Il clima Varesino mi manca davvero moltissimo..è una realtà che ho nel cuore"
Progetti futuri come Dj?
"Come Dj, non lo sa ancora nessuno, quindi siete i primi a saperlo, a breve uscirà un mio nuovo singolo, Nothing else metters una Cover dei Metallica in chiave salsa, sto creando un nuovo pezzo house con Francesca Carbone e uno di bachata con Dani J, una nuova salsa con Johnny Vazquez e anche con J Style. Dovete assolutamente ascoltare questi brani perchè spaccano!"
Ascoltarle e ballarle vorremmo aggiungere! Parlaci invece della maxima 79, come nasce quest'idea di creare un'orchestra salsera?
"Nasce nel 2009, dopo 7 o 8 anni che facevo il Dj, tutte le produzioni erano davvero bellissime ma suonavano tutte uguali,già da tempo mi appassionavo e interessavo a brani salseri degli anni 70', cosi mi son detto, vorrei fare qualcosa di mio con quel sound, magari stando sul moderno, ma mantenendo l'impronta di quel tempo. Nel 2010 esce la primissima canzone: Mi chula, la seconda nel 2011 Habia Cavour, la terza nel 2012 No Sirvo Pa' Queso e finalmente nel 2013 esce il primo album.
Come mai il nome maxima 79?
"Il nome nasce dal fatto, come dicevo appunto prima, che amo la salsa degli anni 70', per me sono stati gli anni di massimo splendore ed espressione, poi ai tempi si usava moltissimo unire un nome ed un numero alle orchestre, ad esempio la Tipica 73, la revluciòn 70 ecc.. 79 è il mio anno di nascita,sono vecchio (ride) cosi mi piaceva alla follia l'idea di fare una cosa simile, finendo cosi a creare il nome Maxima 79.
Quali artisti ti hanno maggiormente influenzato?
Sicuramente El Gran Combo De Puerto Rico,Bobby Valentìn,Willie Colòn,Ismael Rivera..tanta Fania insomma!
Poi non posso non citare Rey Perez e Los Dementes, dove l'ho potuto conoscere di persona a La Salsa Vive di Bologna,un'emozione enorme.
Sogni nel cassetto e progetti futuri come Maxima?
"Ora come ora che tutto torni alla normalità, la gente ha bisogno del ballo,è una valvola di sfogo per tutti. Il sogno più grande è che vorrei venisse riconosciuto tutto il lavoro che sto facendo da anni, non solo per me, ma per tutti i ptoduttori musicali in generale. La soddisfazione più grande, è veder ballare dei pezzi tuoi, anche quando la gente non sa che li hai prodotti tu. Mi piacerebbe creare nuove canzoni con delle future collaborazioni.. Barbaro Finez di El Mayimbe e perchè no, magari con Alexander Abreu dell' Habana De Primera, loro mi piacciono davvero un sacco!
Come progetti futuri stiamo lavorando a delle Salse che avranno come tema i 4 elementi: Acqua, Terra, Aria e Fuoco..ma su questo non posso svelarvi altro! Conto però di uscire col primo brano per la stagione prossima.."
Qual'è secondo te, il segreto di questo grande successo della Maxima 79?
" Al Culo (lo dice ridendo), no a parte tutto, penso che siamo arrivati in un periodo in cui le orchestre che facevano il nostro stile di musica in tutto il mondo erano davvero poche,poi essere anche un Dj che gira molto per congressi e locali, ha sicuramente i suoi vantaggi, ho la possibilità di rompere le scatole agli altri colleghi Dj e di far ascoltare e mettere la mia musica, spesso sono scettici su brani mai ascoltati, poi magari lo suonano in discoteca, vedono la reazione della gente e si ricredono. "
Dove ami di più esibirti?
" Italia assolutamente, suonare in casa è la cosa più bella."
Ultima domanda, come ci si sente ad essere una delle orchestre salsere, più in voga ed apprezzate del momento in tutto il mondo?
" Eh.. quando mi fermeranno all'Esselunga a fare gli autografi allora saprò rispondere alla tua domanda! Per adesso facciamo il nostro e ringraziamo tutti coloro che ci ascoltano e ci sostengono. "
Qui si conclude la nostra intervista, speriamo di poter andare a trovare Fabrizio nei locali e ballare nuovamente sulle note delle sue canzoni, intanto lo ascoltiamo su Spotify!
A cura di: Andrea Palumbo